venerdì 13 luglio 2007

VERSO LE STELLE. La rappresentazione.

C'è chi dice che la vita è una rappresentazione, film, pièce teatrale, opera televisiva, realtà virtuale, e che c'è uno spettatore che osserva. Se fosse vero dovrebbe esserci anche la possibilità di fare zapping e cambiare spettacolo, diversamente la libertà è solo un mito. A meno che non vi sia un sistema per uscire dalla rappresentazione...

6 commenti:

Maya ha detto...

Le pile del mio telecomando sono scariche. Non riesco a cambiare canale. Questo film pieno di pubblicità non mi piace per niente.
Il biglietto poi è troppo caro.

embè ha detto...

Credo che questo valga per tutti. "Anche i ricchi piangono". Ma allora non esiste la libertà?

Ueuè ha detto...

Penso che lo scopo della vita sia quello di trovare una via d'uscita, dando a chi mettiamo al mondo la stessa possibilità che è stata data a noi.

Oby ha detto...

Eh ma io credo che non siamo spettatori ma bensí gli attori della rappresenzatione. Insomma possiamo solo uscire quando moriamo, lo spettacolo é sempre quello e lo possiamo solo parzialmente modificare, lo sfondo, il clima, il tono, i nostri coprotagonisti. Alla fine il film é solo nostro e altamente sogettivo, ognuno vede un po quello che ha voglia, come leggendo un libro o guardando un quadro astratto. Dopo tutto la vita non é forse una forma d'arte?

embè ha detto...

D'accordo per un quadro astratto, ma non per un libro, a meno che non vi siano stampate poesie ermetiche.L'omologazione, come dice Ueuè, e la definizione pongono dei limiti come la cornice ad un quadro. Se ci pensi bene, nel momento in cui attribuisci un nome a qualcosa, e la inserisci in una categoria, la estrapoli dall'indefinito, che è figlio dell'infinito, e la chiudi in una prigione.

VitoBarese ha detto...

Ave...
La Vita è un palcoscenico, non importa quanto tempo ci passi sopra ma come ci passi, e poi, quando sei passato...
...beh, è tutto finito!
Ho parafrasato, ma chi ha letto il libro forse ha capito.